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24/02/2022

   In questo articolo pubblicato su Wall Street Italia, Mariangela Tessa delinea un quadro dei mutamenti che le nostre abitudini hanno inevitabilmente subìto in questi ultimi due anni e dei nuovi fenomeni che stanno prendendo piede, in particolare quello del cosiddetto “Great Resignation” o, in Italiano, “Grandi Dimissioni”.
   Nata negli Stati Uniti, questa tendenza consiste nel volontario licenziamento dei lavoratori dai loro ruoli nelle aziende, soprattutto da parte di chi ricopre posizioni di rilievo e/o a tempo indeterminato.
   Il Dipartimento del Lavoro USA stima che, a Novembre 2021, oltre 4,53 milioni di professionals si siano licenziati per abbracciare nuovi stili di vita lavorativi più sostenibili, flessibili e vantaggiosi, non soltanto dal punto di vista economico.
   In Europa, e soprattutto in Italia, il fenomeno è però contraddistinto da caratteristiche differenti. Dal nostro osservatorio, infatti, emerge una minore tendenza ai licenziamenti e una crescente attenzione, da parte dei job seekers, a elementi prima poco analizzati durante le fasi di selezione.
   Oggi non è più inusuale che i recruiter dedichino una parte del colloquio al rispondere a quesiti posti dal candidato inerenti il welfare aziendale, l’ambiente lavorativo e i futuri colleghi con i quali dovrà lavorare a stretto contatto.
   In quest’ottica, è di importanza strategica, per le imprese, mettere in moto percorsi di Evoluzione Organizzativa che garantiscano la creazione di un ambiente attrattivo e la messa a terra di processi di Selezione accurati e Azienda-centrati che permettano di rintracciare i candidati ideali, i “perfect match”, portatori di valore aggiunto.
   Un tipo di approccio che noi di CMP Consulting abbiamo sempre portato avanti come nostra caratteristica distintiva.

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